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Kalamaro probabilmente non si è mai seduto al tavolo di un ristorante, ma di pesce se ne intendeva più di chiunque altro.
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Si perchè lui era un pescatore, di quelli con la pelle segnata dal sole e dal vento e le braccia forti di chi è abituato a lavorare duro. Kalamaro partiva ogni sera dal porto di Riccione, con la bonaccia o con la tempesta.
Si avventurava alla ricerca di sarde, gamberi, acciughe, alici, canocchie, seppioline, triglie e di tutto quello che il mare decideva di donargli. Al mattino, questo dono guizzante si dischiudeva dalla rete e prendeva la strada della spiaggia, dove la moglie di Kalamaro, famosa bagnina della Riviera, offriva ai suoi ospiti, in fagottini oleati, una frittura leggendaria, che del mare aveva tutta la vita e l’inconfondibile sapore. Da allora ne è passato di tempo, Kalamaro non getta più le reti, ma la sua esperienza non è andata perduta.
Il chioschetto sulla spiaggia è diventato un ristorante che fa della freschezza del pesce e dell’amore per l’Adriatico una vera e propria bandiera.
Passando davanti a questo chiosco di pesce al porto canale di Riccione sarete probabilmente colpiti dal nome giovane e da un logo essenziale e moderno. Cedete tranquillamente alla curiosità ed entrare in questo locale che si rivelerà semplice e curato negli arredi e nell’atmosfera.
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C’è il “fritto del viziato”, con pesce senza spine, i sardoncini alla griglia, le ostriche freschissime, o anche la misticanza di campo, e pure una selezione niente male di vini al bicchiere (con qualche bolla giusta), e come se non bastasse una magnifica posizione fronte mare, proprio sul porto di Riccione.
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Piccola osteria di mare affacciata sul porto canale di Riccione più simile a un bistrot che a un ristorante italiano. Gusterete pochi piatti, ma molto curati, sinceri e genuini: tutto il pesce dell’Adriatico e non solo. I fritti la fanno da padroni, uniti a paste artigianali e proposte di stagione. Fiore all’occhiello il Kalamburger.
“Kalamaro, fritto d’osteria”. Una formula: d’accordo, un format, una delle due sedi di questa linea orientata al mare e al fritto: lo dice il nome. Il baracchino del pesce fritto da asporto, tutt’ora funzionante, si allarga a contenere una trentina di tavolinettinetti in cui stringersi vicini vicini, caciara assicurata.continua...
Per esempio: ci sono ostriche. Poi: il risotto “alla maniera di una volta” richiama il sapore salso e profondo dei mille risotti di mare, magari indulgendo in un riso – azzardei il risorso a qualche precottura – che non lo porta nell’indimenticato. Poi i sardoncini alla griglia, belli. Poi i fritti: il colossale Gran Fritto, con anche carote e zucchine, e il vero protagonista della serata, il piatto colossale, generoso, strabocchevole di Paranza, che vale davvero l’arduo parcheggio. Sorpresona, il dolce – che si dichiara essere fatto in casa – è una cheesecake di squacquerone e visciole gran buono, più di quello che t’aspetti. Il pane – dice – è fatto in casa, e servito in un grazioso sacchettino con la molletta. Hai chips di patate appena fatte all’arrivo, e una pò di cosine giocose: la tovaglietta-menù ad esempio, con la mitologica avvertenza “non serviamo limoncelli vari”. Hai vini, un pò, un paio di birre di pregio, un servizio tecno-sbarazzino, e il semplice godimento di una padellata senza storie. Il pesce pare essere di qui, è ben fatto, il fritto è asciutto e croccante e privo di redolenze da olio stanco, il prezzo sarebbe anche ammirevole se ti contentassi di condividere qualcuna di queste alluvionali porzioni.
Per il resto, va bene.
Non posso negarlo, eravamo, mia moglie e io, incuriositi dal vedere sempre affollato questo piccolo ristorante lungo il canale del porto a Riccione. Così una sera abbiammo deciso di cenarci. Bene, per tre sere siamo stati clienti di questo ristorante. Perche? continua...
Per la qualita del cibo, il servizio, la cortesia del personale e per l’aspetto economico rapportato alla qualità dei piatti proposti.
Infatti siamo tornati la sera dopo e la sera del 20.
Ci siamo ripromessi di tornare anche nelle serate successive per gustare le altre proposte.
Come resistere a un buon fritto perfettamente dorato e croccante? Non si può! E allora non esitate e dirigetevi verso il Kalamaro Fritto D’Osteria, qui infatti potrete assecondare tutta la vostra voglia di fritto di pesce e non solo… e sia che scegliete di mangiare a uno dei tavolini in loco o passeggiando sul lungomare o seduti in spiaggia, sarete soddisfatti.
Seguite lo sfizioso profumo del pesce fritto e arriverete in questo grazioso localino proprio sul suggestivo porto canale della Perla Verde. Sempre affollatissimo il banchetto esterno, si fa la fila per avere un cartoccio di gustoso pesce fritto alla perfezione, croccante e freschissimo, continua...
Particolarissima realtà ristorativa nei pressi del porto di Riccione. Kalamaro fritto d’Osteria, lo dice il nome stesso, è un locale in cui poter degustare croccanti e asciutte fritture declinate nei modi più squisiti possibili. Il ristorante Kalamaro di Riccione ha a disposizione servizio tavoli all’esterno, al coperto e servizio d’asporto.
Kalamaro Fritto d’Osteria, via G. Parini, 2 Riccione (RN) Kalamarofrittodosteria.it
Nato da una costola della piadineria omonima, il locale si affaccia sul Porto Canale di Riccione. Come rivela il nome, la specialità è la frittura mista, leggera e croccante, che può essere gustata sul posto o portata via. Così come tutti gli altri piatti: gli spiedini di mare, le tartare e i crudi, i filetti alla brace.
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Nel menu, tra i molti primi di pesce, c’è la “Kalamarata all’amatriciana km 0” con guanciale di mora romagnola e pecorino di Sogliano. E poi c’è il kalamburger, un hamburger con calamaro fritto, pomodori, lattuga, cipolla di Tropea e salsa a piacimento. Nota: le patatine, prima di essere fritte, rimangono esposte al sole per ore e questo le rende croccantissime.
IL RESTO DEL CARLINO 2005 – Sfilate, spettacoli e musica al porto: «Per essere un’alternativa al Marano»Gabriele Urbinati, che ha acquisito anche il ‘Kalamaro’, lancia una serie di idee continua...
La visione di Gabriele Urbinati è chiara: “semplice ma perfetto”. Non sempre ci si riesce, ma guardando i ristoranti creati con la sua azienda – Kalamaro Group – l’obiettivo sembra raggiunto.